Addio definitivo al roaming in Ue: il Parlamento europeo ha approvato con 549 voti a favore, 27 contrari e 50 astensioni l’accordo informale con il Consiglio che stabilisce limiti ai prezzi all’ingrosso per l’uso della telefonia mobile.
L’abolizione del sovrapprezzo del roaming entrerà effettivamente in vigore il 15 giugno prossimo e permetterà ai consumatori di chiamare, inviare sms e navigare su internet attraverso i telefoni mobili allo stesso prezzo che in patria quando viaggiano in un altro paese dell’Ue.
Nell’accordo informale tra il Parlamento ed il Consiglio sui tetti ai prezzi all’ingrosso si stabiliscono i limiti sui costi che gli operatori telefonici potranno addebitarsi reciprocamente per l’utilizzo delle loro reti al fine di effettuare chiamate “transfrontaliere in roaming”.
I prezzi all’ingrosso del roaming influenzeranno indirettamente i costi finali dei consumatori.
La Commissione ha confermato quindi che da metà giugno i telefoni mobili potranno essere usati mentre si viaggia nella Ue pagando lo stesso prezzo sostenuto nel paese di residenza: se si paga per un pacchetto di minuti, sms o dati nel paese in cui si risiede, ogni chiamata voce, sms o sessione per i dati effettuata mentre si viaggia nella Ue sarà dedotta dal volume previsto dal contratto come se ci si fosse trovati sempre nel paese di residenza (quello in cui si è attivato il contratto telefonico) senza ulteriori costi.
Dal 2007 la riduzione dei prezzi del roaming per le chiamate è calato del 92%, dal 2009 quello per gli sms del 92%, per i dati del 96% rispetto al 2012.
Tra il 2008 e il 2015 il volume del roaming per i dati si è moltiplicato per 100.
In base all’accordo, quindi, dal 15 giugno 2017 il prezzo all’ingrosso (quello che vale nelle transazioni tra gli operatori) scenderà dagli attuali 50 euro per Giga a 7,7 euro. Il ribasso continuerà: 6 euro dal primo gennaio 2018, 4,5 euro dal primo gennaio 2019, fino al raggiungimento della cifra di 2,5 euro per Gigabyte a partire dal 2022. Un tetto molto più basso rispetto alla proposta iniziale della Commissione, ovvero 8,5 euro/GB.
Per quanto riguarda le chiamate, la tariffa massima sarà ridotta dagli attuali 5 centesimi a 3,2 centesimi al minuto, mentre il prezzo degli sms scenderà da 2 centesimi ad 1 centesimo.
I nuovi limiti “devono essere sufficientemente bassi per permettere agli operatori di offrire roaming gratuitamente ai loro clienti senza aumentare i prezzi interni e nello stesso tempo i limiti devono essere sufficientemente alti per permettere agli operatori nei paesi ospitanti di recuperare i costi senza aumentare i prezzi interni al dettaglio”, indica il Consiglio. Inoltre, i tetti devono permettere la continua manutenzione e il continuo aggiornamento delle reti.
Dal 15 giugno quindi non ci saranno più tasse sul roaming.
Gli utenti europei in viaggio potranno controllare le proprie email, usare le mappe, caricare foto sui social media, telefonare e scrivere messaggi a casa senza costi aggiuntivi.
Le regole Ue prevedono un sistema di deroga eccezionale e temporanea decisa dai regolatori nazionali “quando la fine dei costi del roaming in un mercato specifico potrebbe portare ad un aumento dei prezzi nazionali per i clienti”.
Sono previste norme antiabuso per evitare arbitraggio tra le condizioni dei contratti con gli operatori telefonici di diversi paesi.
L’operatore deve mostrare che esiste una situazione abusiva per 4 mesi: se il cliente trascorre oltre due mesi in un paese diverso da quello in cui ha stipulato il contratto e ha consumato più all’estero che in quel paese gli operatori possono inviargli un allarme.
Il cliente ha poi 2 settimane di tempo per chiarire la sua posizione e se continua a restare all’estero, l’operatore potrà applicare “piccoli” carichi equivalenti ai livelli per il roaming all’ingrosso.
Un altro motivo in più per viaggiare 😉