Molto spesso le campagne sulla Rete Display hanno delle buone performance e risulta opportuno estenderne la portata ma, non sempre, è facile mantenere lo stesso livello di qualità dei risultati e, soprattutto, lo stesso costo per acquisizione: ovvero è difficile estendere la copertura rete display.
Una soluzione semplice ma al tempo stesso particolarmente efficace in queste situazioni è, senza dubbio, il ricorso al targeting automatico della Rete Display ovvero il modo per aumentare la copertura rete display.
Il targeting automatico è una funzione delle campagne della Rete Display che aiuta a ottimizzare l’individuazione dei destinatari degli annunci permettendo il raggiungimento di utenti che non sono inclusi nelle configurazioni di targeting iniziali.
Il raggiungimento di questi nuovi utenti avviene allo stesso costo e l’inserzionista non deve compiere nessuna attività particolare per beneficiare di questa opportunità.
L’ottimizzazione del targeting automatico è particolarmente utile quando un inserzionista ha bisogno di:
- risparmiare il tempo necessario per l’ottimizzazione manuale;
- incrementare la portata dei propri annunci senza aumentare le offerte;
- individuare un target altamente performante.
L’impiego di questa funzionalità comporta l’inserimento automatico di nuovi posizionamenti che potranno essere eventualmente esclusi anche se è opportuno lasciare la libertà al sistema di procedere in modo autonomo alle ottimizzazioni.
E’ possibile scegliere due tipi di targeting automatico:
- conservativo
- aggressivo
Entrambe le tipologie possono essere utili strumenti per aggiungere ulteriori destinatari alla propria audience ma, la soluzione “aggressiva” permette di applicare un maggior numero di varianti.
Ad esempio, per la parola chiave “scarpe”, mentre il targeting conservativo può estendere la pubblicazione a termini come “calzature” e “scarpe sportive”, il targeting aggressivo può estenderla fino a “suola per scarpe” o “ciabatte da mare” se, e solo se, i dati raccolti dimostrano che l’aggiunta di tali parole chiave può comportare un sostenuto numero di conversioni.
In questa ottica un targeting aggressivo, anche noto come Strumento per ottimizzare le campagne display, permette il raggiungimento di un numero maggiore di utenti mentre quello conservativo consente di mantenere il costo per cliente impostato e si rileva più utile per quelle campagne che sono caratterizzate da un budget fisso o limitato.
Quindi, ricapitolando, se la campagna ha un limite di spesa giornaliero predefinito è opportuno selezionare l’opzione “conservativo” mentre se la campagna ha la possibilità di aumentare il proprio budget (come ad esempio per campagne “ancorate” al ROI) è più efficiente e utile l’opzione “aggressivo”.
Come impostazione predefinita, le campagne Display (ad eccezione di quelle per la promozione di App Mobili Android) utilizzano il targeting conservativo: quando si desiderano più conversioni senza sensibili cambiamenti in termini di costo per cliente, non è necessario effettuare nessuna modifica, mentre, se si intende rinunciare a questa funzione sarà necessario deselezionare la casella di riferimento oppure, se si è interessati a estendere il proprio bacino di utenza anche a fronte di una leggera variazione del costo per cliente, è opportuno selezionare l’opzione “aggressivo”.
Poiché questo tipo di ottimizzazione è orientata alle conversioni è opportuno considerare l’impiego di un modello di offerta basato sul CPA target o sul ROAS in quando, queste strategie, permettono al sistema di utilizzare i dati delle conversioni in modo più efficace ed efficiente.
Per modificare le impostazioni di ottimizzazione è sufficiente fare clic sulla scheda “Rete Display“, fare clic sul pulsante “+ Targeting“, selezionare il gruppo di annunci di interesse e gestire le opzioni nella sezione “Ottimizzazione del targeting“.
Per analizzare le performance del targeting automatico è sufficiente, nel report dei posizionamenti, segmentare per metodo di targeting per avere la situazione analitica sotto controllo.
Quando e come usare il targeting automatico?
E’ risaputo come in AdWords non ci siano mai risposte univoche ma, in questo caso, possiamo individuare alcune linee guida:
- non utilizzare mai il targeting automatico per le nuove campagne;
- dopo i primi periodi di ottimizzazione passare al modello d’offerta CPA target;
- regolare le campagne al fine di ottenere un CPA target soddisfacente;
- attivare il targeting automatico conservativo per estendere la portata;
- ottimizzare la campagna a seguito dell’attivazione del targeting conservativo;
- ricorso al targeting aggressivo se è possibile aumentare il budget (ad esempio per campagne basate sul ROI positivo).