Algoritmo di Facebook: tutto quello che dovresti sapere e forse non sai!
Ogni giorno un utente si sveglia e scrolla il suo news feed di Facebook entrando in contatto con la maggior parte dei contenuti di cui è fruitore.
Per poter raggiungere quell’utente, ogni giorno un social media manager cerca di sfidare una delle entità più misteriose del web: l’Algoritmo di Facebook.
Ogni martedì 20 ingegneri si incontrano al quartier generale di Facebook per rendere l’Algoritmo di Facebook sempre più complicato.
La sezione notizie del social non è solo l’epicentro di Facebook ma rappresenta anche una delle manifestazioni più visibili della politica sui contenuti, oscillando tra la tutela degli utenti verso una comunicazione commerciale aggressiva e la creazione di sempre nuove opportunità per i professionisti. Al centro di tutto un algoritmo che per anni è stato il risultato di automatizzazioni che tracciavano le azioni degli utenti per servirgli i post che potevano maggiormente coinvolgerli. Nel tempo molti elementi umani sono stati introdotti,come as esempio la funzione “see first”,ed in futuro anche l’intelligenza artificiale sarà utilizzata nel meccanismo di selezione.
Dopo due anni dalla sua fondazione, nel 2006, Facebook annunciò la nascita del news feed, inizialmente la piattaforma era un elenco di profili, ad ogni formato era assegnato un punteggio (ad esempio 5 per le foto, o 1 l’iscrizione ad un gruppo) che veniva poi moltiplicato per il numero di amici coinvolti nell’azione. Nel 2011 questa formula, chiamata Edge Rank, venne ulteriormente perfezionata adattandosi al comportamento degli utenti, privilegiando il tipo di contenuto verso il quale l’utente mostra l’apprezzamento attraverso il tasto “mi piace” introdotto nel 2009.
Oggi la crescita esponenziale dei contenuti disponibili, circa 1500 al giorno di cui solo 300 visualizzati, ha determinato l’assunzione di nuove metriche per la costruzione della sezione notizie. La prima è il legame che si ha con una determinata persona, da quanto spesso interagiamo con i suoi post, scriviamo sul suo profilo o parliamo attraverso messanger. Il tipo di contenuto resta un fattore importante, anche se probabilmente la concorrenza con YouTube ha recentemente privilegiato i video, così come un argomento con moltissimo coinvolgimento verrà mostrato per più tempo e a più persone.
Altri fattori invece sono meno intuitivi, come ad esempio accedere da mobile con una connessione lenta determina meno visualizzazioni video mentre mettere like ad un articolo dopo che si è cliccato sul link ne aumenta la visibilità, così come congratularsi nei commenti a un post indica un evento importante e conseguentemente otterrà una spinta maggiore. A giugno 2015 il tempo speso per leggere un post è stato introdotto come fattore positivo dell’Algoritmo di Facebook.
Facebook ora sta lavorando ad un sistema di intelligenza artificiale che sarà in grado di riconoscere gli elementi contenuti nelle foto, novità questa che sicuramente avrà un primo impatto in termini di accessibilità ma farà anche in modo che “le persone ottengano le informazioni che vogliono e passino il loro tempo sulle cose di cui hanno bisogno” come ha recentemente dichiarato Mike Schroepfer, capo del dipartimento tecnologie di Facebook.
Il mistero del laborioso Algoritmo di Facebook sembra molto lontano dall’essere completamente risolto, ma la pratica quotidiana e il posizionamento dei social di Zuckerberg rispetto ai propri competitor suggeriscono la strada migliore che di volta in volta può essere intrapresa per scalare la vetta del news feed.