La scorsa settimana si è svolto a Milano il convegno del Quattroruote Day 2016 con focus, ovviamente, su auto e mobilità.
Lo scenario delineato da esperti di design, sociologia e mobilità è quello che vede sempre l’auto al centro dell’autonomia individuale ma in modo diverso rispetto al passato.
Anzitutto il rapporto con l’ambiente. L’auto dovrà indispensabilmente armonizzarsi con l’energia, pulita e rinnovabile, e l’ambiente, in primis quello urbano, nel quale “i centri torneranno a crescere in altezza, con edifici verticali, non solo per le abitazioni, ma anche per i luoghi dove si fa cultura, educazione e dove si passa il tempo libero” sostiene l’architetto Stefano Boeri.
Sempre più spesso gli spostamenti quotidiani avverrano in condivisione su determinati percorsi, grazie a piccoli mezzi autonomi. “L’auto, però, resterà fondamentale per la libertà individuale. Continueremo a utilizzarla per le medie e lunghe percorrenze. E la sfida sarà proprio coniugare la tecnologia con la nostra libertà”, afferma Boeri.
Anche l’esperto di mobilità Lukas Neckermann – autore dell’opera “The Mobility Revolution”, che illustra innovative teorie sul futuro della mobilità e dell’industria automobilistica – conferma il protagonismo dei veicoli autonomi ed addita tre priorità: ” Zero emissioni, zero incidenti e zero proprietà. Per ottenerli, la soluzione è l’auto autonoma. Entro il 2020, quasi il 100% dei veicoli nuovi venduti avranno delle forme di automatismo. La realtà è che le nostre città stanno crescendo a ritmo intensissimo e la necessità di ottimizzare spazio e tempo ci spinge verso forme di condivisione sempre più diffuse. Già oggi per i giovani, il logo sul volante non è importante, ma è importante il logo del servizio di mobilità che scelgono sullo smartphone”.
Anche il design non potrà prescindere da questo contesto. Secondo il designer Walter de Silva, icona del design italiano e creatore delle linee di numerosi marchi automobilstici, il prossimo futuro della mobilità “seguirà tre filoni: la guida flessibile, che ci permetterà di spostarci tra una città e l’altra seguendo piste in cui l’auto andrà da sola, per riprenderne poi i comandi entrando nell’area urbana. Ci sarà ancora il divertimento al volante, ma sarà ristretto ad ambiti limitati, in pista e in club di appassionati. Infine, le auto automatiche, o meglio le semiautomatiche. Perché l’automatismo totale mette ancora ansia, mentre se c’è un’interazione con la vettura, con il volante e il pedale dell’acceleratore, si ha la sensazione di non essere in balia della macchina”.
Anche “il valore dell’eccellenza, del ben fatto, contro il mito del low cost degli anni passati”, osserva il sociologo Francesco Morace, detterà di fatto le regole della mobilità e dei suoi prodotti e servizi.
In pratica: ecologia, condivisione, autonomia e connessione sembrano essere le parole chiave della mobilità che dovrà sempre più ottimizzare spazio, tempo e risorse. Il tutto grazie ad un alto livello di automazione e tecnologia delle auto.