Levi’s si fa promotore del rispetto ambientale e lancia la Better Cotton Initiative jeans,  ovvero “cotone migliore”. Il grande produttore di jeans ha deciso di ridurre sensibilmente il proprio inquinamento mettendo sul mercato due milioni di jeans confezionati con un cotone coltivato in modo più sostenibile.

E, conseguentemente, anche le condizioni di lavoro e la vita di chi lavora nei campi (ovviamente di cotone). Ma non è solo Levi’s ad avere aderito, nel 2009, alla BCI. Anche colossi come GAP, Adidas e IKEA si sono fatti promotori di questa bella iniziativa di social marketing a tutto tondo: promuovere il risparmio di acqua, la riduzione dei pesticidi e stimolare condizioni di lavoro più umane per i coltivatori di cotone.

 

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Ma, ovviamente, parlando di business, l’operazione non è promossa per la sola sostenibilità ma si riverbera positivamente anche sui profitti: da uno studio emerge che le tecniche di coltivazione introdotte dalla Better Cotton Initiative hanno indotto un aumento dei profitti agricoli del 69% contemporaneamente ad una riduzione di un terzo dei pesticidi.

Siamo solo all’inizio, ma intanto il 5% del cotone utilizzato da Levi’s proviene ad oggi da BCI e le proiezioni vorrebbero aumentare l’incidenza al 20% entro il 2015, diminuendo l’utilizzo totale di acqua per la produzione dei jeans addirittura, in taluni casi, fino al 96%.

I jeans sono uno dei prodotti universalmente più conosciuti e più venduti al mondo. Ma non sono solamente i numeri delle vendite (e conseguenti fatturati) ad impressionare.
Vi siete mai chiesti quanto inquina un paio di jeans? Indubbiamente ha un notevole impatto ambientale poiché vengono prodotti utilizzando il cotone trattato con pesticidi che inquinano aria, acqua e suolo. Anzi, la maggior parte dei pesticidi utilizzati nel mondo sono impiegati nella produzione di cotone.
In particolare, per ottenere l’effetto “vissuto”, il cotone subisce circa 50 diversi trattamenti con l’impiego di sostanze chimiche molto pericolose per l’ambiente e per l’uomo; uno per tutti la sabbiatura, assai dannosa per i lavoratori che sono pericolosamente esposti al rischio di silicosi.

Parlando di numeri, quante risorse servono per produrre un singolo paio di jeans? Vengono impiegati circa 3.500 litri d’acqua, partendo dall’irrigazione delle coltivazioni di cotone (che utilizzano il 49% di questi 3.500 litri) fino alla effettiva messa in commercio. Si stima che la quantità media di acqua impiegata per produrre un paio di jeans sia maggiore anche dell’acqua impiegata per lavarli durante tutta la durata del loro utilizzo. Incredibile, vero?

 

 

 

The Better Cotton Initiative: quando il cotone diventa migliore.. Ultima modifica: 2015-06-30T14:39:29+02:00 da Daniela Graziani