Quali implicazioni ha la rivoluzione digitale per i brand? Quali sono le chiavi per affrontare il branding in questa nuova era?
Branding nell’era digitale
L’immersione in un’era digitale marcata dall’evoluzione e la trasformazione, ci porta a contemplare un’ottica adattata a questa situazione per la creazione e la gestione dei marchi. Di fronte a un passato definito da ambienti fisici, emergono nuove piattaforme e sistemi in cui i marchi devono convivere e creare esperienze.
Nuovi canali e nuovi punti di contatto vengono creati per contemplare, una realtà che sta diventando sempre più virtuale dove le macchine e i loro algoritmi sono le forze trainanti delle nostre preferenze. È una realtà dirompente dove il cliente ha tutto il potere. Tutto ciò rappresenta una grande opportunità per quei marchi che sanno adattarsi, dai sistemi statici a quelli dinamici, connettendosi con i loro clienti lungo diverse esperienze ed ecosistemi.
La rivoluzione digitale e il branding
La rivoluzione digitale ha reso più facile che mai trovare informazioni su marchi, aziende, prodotti e servizi, condividendo esperienze e punti di vista con qualsiasi altro utente digitale, in qualsiasi parte del mondo. I clienti oggi basano la maggior parte delle loro decisioni di acquisto sulle informazioni online che trovano. Fino al 94% effettua una precedente ricerca online. Pertanto, i loro bisogni non sono solo un criterio importante da prendere in considerazione, ma l’obiettivo principale che dovrebbe muovere le aziende.
La digitalizzazione dei processi di acquisto cambia completamente il modo in cui le aziende dovrebbero pensare e agire. Non solo nella misura in cui influisce sulla presenza digitale, ma anche in termini di implicazioni che questa situazione ha sulla gestione del marchio. Capire il ruolo e il potenziale del marchio è più importante che mai e non dovrebbe essere diluito pensando che con una buona campagna sui social network si possa creare valore.
Il branding nell’era digitale continua a richiedere i principi di base della gestione del marchio, anche se devono adattarsi ai nuovi media. Non si tratta tanto di connettere i marchi in modo digitale, ma di far sì che i clienti si connettano con i marchi quando lo vogliono davvero.
Dalla comunicazione unidirezionale, al dialogo
La comunicazione unidirezionale ha lasciato il posto al dialogo. I clienti cercano informazioni non solo dal marchio stesso ma attraverso terze parti (blog, siti di notizie, forum …). Gli amministratori della Società stessa perdono credibilità con altri referenti e opinion leader esterni.
Le aziende dovrebbero rivedere il ruolo dei propri dipendenti nel contesto della creazione del marchio.
Allineare i dipendenti con il marchio è una grande opportunità per trasformarli nei migliori ambasciatori e ottimizzare il loro potenziale comunicativo.
Ma i discorsi vuoti sono facilmente scoperti. La trasparenza non è uno stato, è costantemente dimostrata. I marchi devono adottare un approccio genuino e onesto per essere credibili e ancor più tenendo conto dell’aumento della comunicazione online. Sarà necessario mostrare gli argomenti e i dati che confermano quello che promuovono, nella misura in cui ciò favorirà la costruzione di relazioni solide.