Che cos’è il Design Thinking?
Le aziende sentono ogni anno il bisogno di creare prodotti o servizi che possano cambiare le regole del mercato attraverso nuovi modi di comprendere i problemi.
Il Design thinking è un metodo che può aiutare qualsiasi azienda ad affrontare i problemi in modo diverso.
Il Design thinking nasce dalla volontà di guardare ai bisogni degli utenti e aiutarli a risolverli. Per questo è fondamentale il ruolo che l’utente finale ricopre nel processo di innovazione.
Per assolvere a tale principio, nel Design Thinking si fa largo uso di ricerche etnografiche e A/B Test.
Come? Concentrando l’attenzione in modo particolare sugli utenti e i loro bisogni.
Letteralmente design thinking significa avere un design pensato per analizzare un problema, come farebbe un designer, e trovare una soluzione.
È uno strumento che va oltre la creazione e l’innovazione.
È un modo di apprendere mentre si cerca di trovare soluzioni che si adattino il più possibile alle necessità degli utenti.
Inizialmente, questa metodologia era correlata allo sviluppo del prodotto, ma col tempo si è evoluta diventando un sensazionale strumento che genera innovazione.
Può essere applicata a qualsiasi settore e situazione, nello sviluppo di prodotti o servizi innovativi, miglioramento di processi, definizione di modelli di business, miglioramento dell’esperienza dell’utente, ecc.
È con Tim Brown, professore della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Stanford, che si afferma il termine di Design Thinking.
Verrà messo in pratica per la prima volta dalla sua società di consulenza IDEO negli anni ‘70.
Cos’è il Design Thinking? Un processo suddiviso in 5 fasi
Empatizzare.
Nel Design Thinking la fonte di informazione primordiale sono le persone e ciò che sperimentano in relazione a un argomento specifico correlato a un prodotto, servizio o operazione commerciale.
Il DT sperimenta in prima persona l’esperienza degli utenti nel loro ambiente in modo da capire meglio le loro esigenze, problemi e desideri.
Bisogna mettersi nei loro panni!
Definire il problema.
Le informazioni più importanti vengono raccolte per identificare problemi o bisogni e tentare di trovare una soluzione innovativa.
Elaborare possibili soluzioni.
Per il Design Thinking è importante che vi sia il contributo di diverse idee e prospettive volte a trovare diverse soluzioni ai problemi.
Qualsiasi idea, anche la più assurda, viene presa in considerazione poiché la soluzione può essere nascosta dove è meno probabile.
Le idee le più stravaganti sono quelle capaci di creare le soluzioni più innovative.
In questa fase, più opzioni vengono prese in considerazione meglio è.
Creare modelli prototipo.
Viene costruito un modello “veloce” che fino ad ora era un’idea o un concetto.
Viene concretamente realizzato un prototipo “rapido” che non sia costoso e testato il prima possibile, prima di essere lanciato sul mercato.
Valutare e testare i prototipi.
L’utente potrà finalmente interagire con il prototipo e quello che dobbiamo fare noi è ottenere feedback da lui per apportare i giusti miglioramenti.
In questa fase, è possibile che ci rendiamo conto di non aver definito in maniera corretta il problema e presentato un prototipo che non soddisfa i bisogni dell’utente.
In questo caso, sarà necessario tornare indietro di uno o più passaggi e trovare la buona soluzione.