E-tourism, dietro a questo nome si nasconde un significato piuttosto semplice, ovvero determina l’incrocio di due mondi: il turismo e il web.
Da qualche anno il profilo dei turisti è profondamente cambiato, passando da un turismo tradizionale ad un turismo 2.0 .
Oggi chi decide di fare un viaggio difficilmente ha voglia di perdere troppo tempo e le possibilità di trovare qualcosa su internet sono infinite.
Il “mare” di internet consente di raccogliere quante più informazioni possibili sul luogo visitando siti, profili social o consultando tutto quello che riguarda lu00b4e-tourism e gli strumenti che vengono messi a disposizione da esso.
Gli aspetti del turismo 2.0 possono essere evidenziati come:
- Online search. Il turista tipo si muove su internet, e sulla rete si gestisce e agisce: ricerca destinazioni, si informa, si confronta con altri turisti, legge e lascia opinioni, infine prenota. Secondo “The Traveler Report”, realizzato da Google, l’80% dei viaggiatori prenoterebbe su internet le proprie vacanze e i due terzi di questi, utilizzerebbe il web anche prima di prenotare per decidere la meta.
- Experience driven. Oggi, i turisti sono attirati dall’idea di poter vivere una certa esperienza, così cercano emozioni stimolanti. L’albergo contribuisce a far sognare i turisti, creando aspettative attraverso immagini e storytelling, per cio’ la loro presenza web è necessaria specialmente sui Social considerati un ottimo strumento di Marketing.
- Information need. I viaggiatori sono sempre più informati e consapevoli. Su siti come Trip Advisor leggono e lasciano recensioni, ascoltano i pareri di altri viaggiatori e confrontano i prezzi. Sanno esattamente quello che vogliono e pianificano i loro viaggi nel dettaglio e con attenzione. Su Instagram è possibile inserire il nome dellu00b4hotel nel campo “cerca” nella sezione “luoghi” e trovare tutte le foto postate dagli utenti; in generale i viaggiatori vogliono sempre di più esperienze autentiche da condividere, e lu00b4hashtag (#) è un elemento “narrativo” molto forte che contribuisce a questo sharing turistico. Un altro strumento utile per reperire informazioni sono i “tweet Reach” che permettono di estrapolare i report di fruibilità dei clienti.
Uno dei fattori da non sottovalutare per il turismo 2.0 è la Reputation che si costruisce intorno all’immagine di una struttura alberghiera, il periodo di permanenza del cliente rappresenta il lasso temporale in cui ogni hotel incide (nel bene o nel male) sulla generazione della propria Brand Reputation. La qualità percepita dal cliente per il servizio offertogli rappresenta, in questa fase, il suo personale parametro di confronto rispetto alle aspettative che egli stesso aveva inizialmente maturato.
Va detto che avere la possibilità di prenotare da vari dispositivi è un modo veloce ed essenziale per saltare degli step superflui durante la fase di acquisto, e le app per il booking sono state concepite con un processo facile ed intuitivo. Per elencarne alcune:
Expedia consente di pianificare volo, hotel (270 mila) e auto direttamente online. Con tanto di foto e mappe interattive dei posti da visitare. Ci sono poi offerte giornaliere al 40% del prezzo pieno. Il viaggiatore prenota anche biglietti per tour, spettacoli e parchi a tema;
Sullo stesso principio opera Kayak, con in più il vantaggio di un “alert prezzi” che avvisa quando si verificano variazioni e in automatico mostra i viaggi disponibili senza sforare il preventivo;
Booking è tra i leader nella prenotazione di hotel. Tramite app si sceglie tra 800 mila strutture alberghiere in tutto il mondo a portata di click. La ricerca è immediata e una volta trovata la struttura si visualizza una mappa interattiva;
Diverse le app per la ricerca voli, tra le più gettonate SkyScanner, non c’è aeroporto del pianeta che sfugga al suo “radar digitale”;
Maps.me un servizio di mappe open-source che consente di essere aggiornati anche offline.
Tante sono le idee e le soluzioni, ora non resta che preparare le valigie!