Google si ispira alle Neuroscienze per implementare il suo nuovo software di riconoscimento delle immagini. Il software infatti riprende il sistema di rete neuronale umano, predisponendo degli strati di neuroni artificiali ordinati gerarchicamente. Gli strati più superficiali sono adibiti al riconoscimento degli elementi più semplici di ogni immagine (come le forme geometriche nascoste nella forma degli oggetti, elaborazioni elementari di angoli, contrasti e pixel). Altri strati più profondi si occupano del riconoscimento di caratteristiche più sofisticate, riconoscendo oggetti particolari all’interno dell’immagine.
Le nostre reti neurali, a partire da numerose immagini campionate, possono imparare a riconoscere ogni tipo di contenuto con precisione. Questo avviene grazie all’estrazione degli elementi fondamentali che caratterizzano una determinata classe di oggetti. Il software di Google processa le immagini in modo del tutto simile.
Enfatizzando i diversi strati di riconoscimento, Google propone delle immagini esemplificative dei principali processi di elaborazione del software. Questa tecnica prende il nome di “Inceptionism“, dal titolo del noto film “Inception” di Christopher Nolan (2010) in cui era possibile scendere in profondità nei diversi strati della coscienza, tramite i sogni.
Nei laboratori di Google è stato chiesto al software di fermare le sue analisi in punti diversi del processo e di amplificare l’interpretazione ad un certo strato della rete.
BigG spiega: “Non facciamo altro che fornire alla rete un’immagine arbitraria o una foto e lasciare che la stessa analizzi l’immagine. Successivamente scegliamo un livello e chiediamo al network di migliorare ciò che ha rilevato. Ogni strato della rete si occupa di funzioni per ogni diverso livello di astrazione, per cui la complessità delle funzioni che generiamo dipende da quale livello abbiamo scelto di migliorare.”
Quello che è risultato dall’enfasi di questi processi sono delle immagini in cui i neuroni di Google hanno scovato forme di ogni genere: strani animali dentro un cielo, una pagoda nello sfondo di un’immagine di montagna e molte altre. Un risultato che sembra mostrare rappresentazioni oniriche psichedeliche, che come dichiara Google, potrebbero essere paragonate ai sogni di un computer.
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