L’hashtag è un “carattere speciale”: il # (cancelletto per i profani) tra la parola o topic che si vuol far risaltare e il resto della frase.
Ultimamente se ne sta facendo uso anche sul social Facebook. Ma è un buon sistema per comunicare o interferisce con la lettura del messaggio? Si sa… Facebook non è Twitter, dove invece è normale l’uso di keyword nel flusso dei tweet.
Perché vengono usati gli hashtag?
Gli hashtag hanno lo scopo di rendere reperibili argomenti specifici nel flusso incessante di internet attraverso l’uso di keyword. Su Twitter, dove sono nati, hanno un grande successo e per gli utenti è più che normale farne uso e cliccarci sopra per accedere all’intero streaming di tweet inerenti a un determinato argomento. Inoltre, i trending topic (widget “Tendenze”) forniscono un’istantanea degli argomenti più discussi in rete e nel mondo in quel momento.
Abusati su Instagram dove ne vengono inseriti a decine per etichettare e commentare le foto pubblicate, usati con regolarità su Google+ dove quelli di colore grigio sono inseriti dall’autore mentre quelli blu sono aggiunti dal social network in base ai contenuti del post, nel giugno 2013 furono introdotti su Facebook anche in Italia e tutt’oggi stentano a decollare.
In primo luogo perché gli utenti del social network blu, a differenza di quelli di Twitter, non sono abituati ad usarli. Spesso formulano hashtag senza senso, ad esempio, anteponendo il cancelletto a intere frasi di senso compiuto prive di spazi (#vadoalmarecivediamo) oppure aggiungendolo a ogni singola parola (#vado #al #mare #ci #vediamo).
In secondo luogo non vengono cliccati. L’hashtag, infatti, trasforma la parola in un link cliccabile collegato a una pagina contente i post di tutte le persone che hanno usato quella stessa keyword. Tuttavia, durante gli ultimi Mondiali 2014, l’uso degli hashtag aveva avuto un certo seguito anche su Facebook perché cliccando su “#worldcup” si aveva l’accesso ai goal, alle partite e alle notizie più recenti.
Oltre a inserirli nei propri messaggi, è possibile usare gli hashtag su Facebook per visualizzare tutti i post legati ad un determinato argomento. Gli hashtag, infatti, vengono trasformati automaticamente in link e, se cliccati, permettono di visualizzare una lista di post altrui in cui sono contenuti. E qui c’è la più grossa differenza rispetto a Twitter.
Se sul social network del volatile azzurro selezionando un hashtag è possibile visualizzare tutti i messaggi contenenti quest’ultimo, indipendentemente da chi li ha scritti, su Facebook è possibile vedere solo i post dei propri amici o di chi ha impostato il livello di privacy su pubblico.
Detto in parole povere, dunque, se vuoi che un tuo messaggio contenente un hashtag possa essere rintracciato anche da chi non ti è amico su Facebook, devi postarlo come messaggio pubblico e non come contenuto destinato solo agli amici.
Se pubblichi un post contenente degli hashtag tramite un altro servizio (es. Instagram, Twitter, ecc.), questi risulteranno cliccabili ed utilizzabili come hashtag di Facebook senza alcun tipo di limitazione.
Esistono delle semplici regole da rispettare per gli hashtag:
- Gli hashtag devono essere scritti come parole singole, senza spazi.
- Gli hashtag possono contenere numeri, ma non segni di punteggiatura né caratteri speciali (come $ e %).
- Puoi cercare un hashtag usando la barra di ricerca nella parte superiore di qualsiasi pagina.
- Vedrai solo i post che sono stati condivisi con te e allo stesso modo se condividi un post che include un hashtag con gli amici, loro possono vedere il post nei contenuti filtrati in base a quell’hashtag.
A te la scelta… hashtag SI o hashtag NO su Facebook?