Nell’era in cui il “passa parola” può trasformarsi attraverso i media in uno strumento potentissimo e dalla risonanza esponenziale, le aziende dovrebbero essere sempre più attente all’opinione che le persone hanno di loro.
La Brand Reputation oggi vede negli utenti protagonisti attivi e determinanti, perché è sempre più facile esprimere la propria opinione e soprattutto condividerla con un numero ampissimo di persone. La reazione di un utente ad un brand, sia positiva che negativa, può scaturire una diffusione virale del messaggio, a conti fatti difficilmente controllabile. Per tale ragione la reputazione di un’azienda deve coinvolgere analisi e gli stadi di strutturazione di un vero e proprio piano strategico.
Il Global RepTrak 100 del Reputation Institute, società specializzata in corporate reputation, elenca i brand che godono della migliore reputazione, trasversalmente nelle 14 maggiori economie del mondo (Italia compresa).
Gli elementi che influenzano la Brand Reputation:
- qualità del prodotto;
- qualità dell’azienda, intesa come posto di lavoro;
- livello di innovazione;
- tipo di governance
- grado di responsabilità sociale;
- espressione della leadership sul mercato;
- performance finanziaria.
Sulla base di ben 61.000 interviste è emerso che le emozioni associate in maggiore misura ad una buona reputazione sono:
- fiducia;
- stima;
- ammirazione;
- sensazione positiva.
Detto ciò, raccontare la propria storia aziendale e filosofia di lavoro toccando gli elementi di influenza e le emozioni tipicamente associate alla reputazione del brand, risulta una strategia vincente.
Ma quindi chi ha vinto quest’anno?
BMW ha la migliore reputazione a livello internazionale, nella top ten segue Google e Daimler. Poi Rolex, Lego, Walt Disney Company, Canon, Apple, Sony e Intel.
Invece, tra i 100 brand individuati dal Global RepTrak compaiono i brand Italiani: Giorgio Armani, Pirelli, Barilla e Lavazza.