A grande richiesta, giusto ieri, è stato presentato il logo (?) che rappresenterà la regione Toscana all’Expo 2015 di Milano. “Sono secoli che viviamo nel futuro”. Questo lo slogan che ha scelto il noto architetto italiano Alessandro Mendini, che ha dichiarato voler rappresentare la Toscana nelle sue molteplici sfaccettature.
Ed ecco qua la sua creazione: la T di Toscana che incornicia tutti i simboli più noti che rappresentano la nostra regione.
Non è un gioco, non è un rebus della settimana enigmistica come alcuni hanno supposto, bensì: una montagna, un fiume, un bicchiere di vino, note musicali, chiarine medioevali, olive, una molecola che rappresenta la ricerca scientifica, Pinocchio e infine la famosissima cupola del Duomo di Firenze del Maestro Brunelleschi. Un grande insieme di simboli che dovrebbero ricordare la Toscana non solo all’Expo, ma in tutto il mondo, vista la notorietà dell’evento.
Il claim, come ha tenuto a sottolineare l’assessore della Regione Toscana, sta ad indicare una Toscana riconoscibile. La Toscana del Buon Vivere che intende indicare la propria esperienza nel gusto e nel bello…
Un logo, si sa, deve essere memomarabile, o meglio, Facilmente Memorizzabile. Un logo deve essere la sintesi di un concetto, la rappresentazione minimal di un’idea. Deve essere efficace anche in bianco e nero e sopratutto riproducibile e riconducibile in tutte le grandezze, da un manifesto pubblicitario 70/100 a un biglietto da visita.
Quindi…ci rendiamo conto che questo logo è completamente, totalmente e incredibilmente sbagliato, si?
Perché il problema, in questo caso, non è solamente il gusto estetico, che a quanto pare è venuto a mancare, ma anche i molteplici errori commessi a livello grafico progettuale.
La domanda da porsi è una e solo una: “MA STATE SCHERZANDO?”