Google consiglia l’uso del protocollo https
Sono ormai mesi che sappiamo che https è uno dei fattori di ranking utilizzato da Google.
L’http sicuro ovvero, HyperText Transfer Protocol over Secure Socket Layer (HTTPS), è il risultato dell’applicazione di un protocollo di crittografia asimmetrica al protocollo di trasferimento di ipertesti HTTP e viene utilizzato per garantire trasferimenti riservati di dati nel web, in modo da impedire intercettazioni dei contenuti che potrebbero essere effettuati tramite la tecnica di attacco del man in the middle (attacco che si verifica quando un soggetto è in grado di intercettare i contenuti che sono trasferiti da un mittente a un destinatario).
Recentemente Gary Illyes ha ufficialmente annunciato che il criterio https sarà utilizzato come elemento di boost in caso di “parità” di ranking tra risultati: ciò significa che tra due risultati che potrebbero ambire alla stessa posizione nelle SERP, sarà avvantaggiato quello che usa il protocollo https.
Questa tipologia di approccio è esattamente la stessa che è stata utilizzata con il concetto di “mobile-friendly” che sta alla base del fatidico mobilegeddon di aprile 2015.
La raccomandazione di Google è, quindi, quella di impostare tutti i siti affinché utilizzino il protocollo https che garantisce maggior sicurezza sia in termine di invio di informazioni da parte dell’utente che di veridicità del sito visitato limitando così possibili attacchi di man in the middle o rischi legati a attività di phising.
Il termine utilizzato per definire questo https boost è stato “tiebreaker“: un termine idiomatico di derivazione tennistica che, sostanzialmente, consiste in uno “spareggio”.
Non sembra dunque che al momento il fattore di ranking https sia un valore “assoluto” ma soltanto “relativo” e applicabile in fase di “spareggio”: Google ci ha comunque abituati a introdurre fattori di ranking con questa modalità per poi dar loro sempre maggior importanza.
Risulta quindi opportuno, non tanto per l’indicizzazione, quanto per avere un web migliore che garantisca sicurezza e privacy agli utilizzatori, che l’utilizzo del protocollo https si diffonda più di quanto sta attualmente accadendo.