Il supermercato ideale? La prima risposta spontanea è quella di indicare la convenienza dei prezzi e la qualità dei prodotti come primi desiderata del consumatore, che in effetti costituiscono gli elementi chiave.
Ebbene, stando ai risultati della Global Survey Retail Growth Strategies condotta da Nielsen in 61 Paesi del mondo, l’Italia – tanto per cambiare – esce fuori con un profilo particolare che indica nei servizi aggiuntivi che esulano da quelli squisitamente distributivi e di commercializzazione tipici del supermercato, gli spazi di ampliamento dell’offerta proposta dal supermercato ideale.
Tra i requisiti del supermercato ideale, al primo posto svetta il 29% di intervistati che vorrebbero i servizi postali: lo credo bene, considerando i tempi biblici che gli italiani trascorrono in fila per effettuare pagamenti di bollette o ritirare una raccomandata!
Subito dopo, con il 27%, gli italiani indicano la necessità di una farmacia o para-farmacia: anche questo si spiega bene con la propensione degli italiani a ricorrere con facilità (e spesso abusare) al fai-da-te di antibiotici & c.
In terza posizione troviamo il 25% delle preferenze ad avere una stazione di rifornimento, seguìta – sull’onda dei numerosi programmi di chef più o meno quotati – da lezioni di cucina(20%). Quest’ultima potrebbe essere una preziosa indicazione per le aziende alimentari per proporre promo/concorsi legati, appunto, a preparazioni di piatti con l’impiego dei propri prodotti.
E nel supermercato ideale italiano non poteva certo mancare il bar, dove il 19% dichiara di volersi gustare un buon caffè(considerato che il 96,5% degli italiani tra i 18 ed i 65 anni lo consuma, almeno saltuariamente) o fare uno spuntino. E anche qui, iniziative di degustazioni caffè e affini sarebbero assai consigliate ai produttori.
Chiude la classifica dei top sei, i servizi bancari che per il 19% degli italiani consentirebbe di smaltire operazioni necessarie quanto noiose durante la spesa all’interno del supermercato ideale.
Indubbiamente il momento della spesa si compone di più fattori ed in Italia questo è particolarmente vero in quanto la spesa spesso viene vissuta più come un’occasione di svago(60%) che non come una necessità.
Indubbiamente l’effetto del digitale e della connessione si riverberano sull’approccio verso la spesa ed il profilo del supermercato ideale e “Nel momento dell’acquisto si cerca un’esperienza di valore, che permette di identificare nell’insegna i fattori che la distinguono dalle altre” come spiega Giovanni Fantasia di Nielsen.
Molte insegne ne sono consapevoli ed hanno già attivato in Italia alcuni servizi: Esselunga per bar e farmacia, Conad per benzinaio e para-farmacia, e Carrefour Market Gourmet per le lezioni di cucina.