L’importanza della digitalizzazione del museo deriva dall’evoluzione di una società che è sempre più digital. La digitalizzazione è un fenomeno fortemente in crescita che si applica a una moltitudine di aree e di sicuro l’arte non è risparmiata.
I musei, come ben sappiamo, hanno un ruolo importante nel trasmettere la cultura e per il visitatore andare al museo è una scelta. Per questo motivo, devono essere attraenti, aggiornati e avere una grande immaginazione per attirare un pubblico sempre più digitale.
La digitalizzazione del museo è la chiave di successo e la giusta strategia in grado di soddisfare un pubblico innovativo che è alla ricerca di una migliore qualità dei servizi.
Il concetto di realtà aumentata nella digitalizzazione del museo
Innanzitutto, definiamo realtà aumentata una tecnologia che prevede di arricchire la realtà, ciò che vedono gli occhi, con una serie di informazioni artificiali e virtuali.
In altre parole, attraverso uno schermo (smartphone o tablet) aggiungiamo contenuti virtuali alla realtà che vediamo noi.
L’obiettivo di questa tecnologia è quello di completare il percorso tradizionale del visitatore con informazioni nuove o complementari.
Si tratta di un modo giocoso e divertente di esporre la cultura senza ingombrare fisicamente lo spazio.
La realtà aumentata è uno strumento sia pedagogico che di marketing poiché è una fonte significativa di crescita per i musei che cercano un nuovo pubblico, in particolare quello giovane.
Molti importanti musei hanno già messo in pratica l’esperienza della realtà aumentata, contribuendo alla digitalizzazione del museo. Tra questi citiamo: il British Museum, il Musée d’Orsay, il Castello di Chambord, il Dead Man’s Corner Museum e l’Arena di Nîmes.
In questi luoghi d’arte e cultura, sono stati aggiunti elementi contestuali tramite un tablet o uno smartphone, per rivivere la realtà di un altro tempo.
Digitalizzazione del museo: Museo d’arte orientale a Torino
Nessun museo italiano a livello internazionale, secondo l’Istat, figura tra i primi dieci musei più visitati al mondo. Questo ci fa comprendere che c’è ancora tanto lavoro da fare perché il museo di oggi non è solo un contenitore di collezioni ma un ambiente che crea esperienze da vivere.
A Torino, il Museo d’arte orientale ha puntato nel 2016 su questa strategia di digitalizzazione del museo sperimentando la realtà aumentata all’interno della Città proibita di Pechino.
All’interno del museo è stato possibile vivere un’esperienza incredibile delle dinastie cinesi Ming e Qing indossando dei visori Ld multimediali abbinati a delle pedane e a dei joypad simili a quelli che si usano per le console di videogiochi.
Nella virtual room allestita i visitatori hanno potuto vivere un viaggio spazio-temporale nella Città proibita di Pechino, un capolavoro architettonico della Cina.