Ormai il digitale nel campo artistico e museale viene considerato un’eccellente opportunità per valorizzare l’arte in tutte le sue forme e per rafforzare la sua comunicazione.
Sempre più sono gli enti e le associazioni che implementano la tecnologia all’arte, con l’intento di cercare di far scoprire nuovi modi per far vivere esperienze uniche agli utenti promuovendo la cultura e rendendola disponibile a chiunque.
Tijana Tasich, responsabile digital del Tate, afferma e sottolinea l’importanza della content strategy, invitando a riflettere su cosa intendiamo quando parliamo di contenuto, e su come e quando sia importante renderlo strategico.
La content strategy altro non è che un piano di lungo termine di creazione, sviluppo e mantenimento di contenuti significativi per la nostra audience finale.
Una buona content strategy dovrebbe cercare di creare i giusti contenuti da trasmettere ai “giusti” utenti, nei tempi e nei modi giusti.
I contenuti, per le aziende in generale, sono fondamentali non solo per la visibilità, ma anche per offrire informazioni per i consumatori, e proprio per questo che i Musei sempre più si adeguano a queste strategie.
Come detto più volte, è importante pianificare la content strategy e definire le fasi di:
- Attrazione: creazione di contenuti coerenti con il target e il suo momento decisionale (consapevolezza, considerazione e decisione)
- Conversione: fornire all’utente delle informazioni pertinenti ed avanzate nel quale possa trovare soddisfazione rispetto alle proprie necessità conoscitive
- Fidelizzazione: Coinvolgere l’utente al fine di renderlo partecipe della conversazione e testimonial.
Ad esempio, vi siete mai fermati a riflettere su quale tipo di contenuti produce la vostra istituzione? Quali sono dedicati al momento che precede la visita? Quali durante, e quali dopo? E ancora, cosa rende un contenuto virale?
Avere la possibilità di calibrare i contenuti, gli strumenti e i servizi sulla base del momento specifico della visita (prima, durante, dopo) diventa sempre più una parte dell’esperienza da curare.
Alla stategia dei contenuti viene affiancata anche l’importanza dello storytelling e come questo sia perfetto per relazionarsi con i consumatori e instaurare un legame il più possibile personalizzato e unico.
una buona storia fa “svanire il resto del mondo” : un concetto valido per un buon libro, per una mostra e persino per un sito web.
E’ importante capire come questi contenuti devono essere trasmessi, e sicuramente l’utilizzo delle immagini e dei video agevolano la diffusione e la fruizione.
Sempre più i Musei cercano di interpretare gli strumenti digitali anche al di là del loro sviluppo nell’ambito istituzionale, esplorandone l’utilizzo in campo artistico, cercando di approfondire i modi in cui artisti e designer spingono sempre “oltre” i confini del paradigma digitale.
Per i musei digitale e content strategy diventano sempre più importanti per diffondere informazioni.