Trucchi per Parole Chiave a Corrispondenza Inversa
Uno degli errori maggiori che si compie in sede di pianificazione di una campagna sulla rete di ricerca di Google Adwords consiste nella definizione delle giuste parole chiave e, soprattutto, nell’individuazione delle parole chiave a corrispondenza inversa.
Le parole chiave possono avere vari tipi di corrispondenza: generica, generica modificata, esatta e a frase.
Esiste poi un’altra categoria di keyword molto utili per ottimizzare una campagna Adwords: le famose parole chiave a corrispondenza inversa, che, impediscono che il tuo annuncio venga attivato da una determinata parola o frase. Keyword quindi queste che indicano a Google quando non far apparire il nostro annuncio. Possono essere definite non solo a livello di gruppo di annunci o a livello di campagna, ma anche trasversalmente tra più campagne, creando un elenco di parole chiave a corrispondenza inversa nella libreria condivisa.
Con le parole chiave a corrispondenza inversa, è possibile:
- evitare che il tuo annuncio venga proposto a utenti che visitano siti web riguardanti prodotti o servizi che non offri o che cercano prodotti o servizi che non offri;
- mostrare i tuoi annunci a utenti che hanno maggiori probabilità di fare clic su di essi;
- ridurre i costi escludendo le parole chiave per le quali potresti spendere denaro senza ottenere risultati.
La keyword “Gratis” è un classico esempio di parola chiave spesso usata in corrispondenza inversa quando si vende un servizio/prodotto: chi cerca questo termine non ha alcuna intenzione di effettuare un acquisto, di conseguenza è inutile spendere per un clic non pertinente.
Trovare questa tipologia di parole chiave non è sempre semplicissimo al momento dell’impostazione della campagna.
A tal proposito è molto importante in fase di definizione della campagna il collegamento dell’account Adwords all’account di Google Analytics relativo al sito dove si trovano le pagine di destinazione della campagna.
In questo modo nella sezione Adwords del menu Acquisizione sarà possibile visualizzare un report chiamato Query di Ricerca. Report questo che contiene le query di ricerca effettive, cioè non le keyword impostate nella campagna, ma le ricerche effettive degli utenti che hanno generato click sulla campagna.
Da questo report sarà possibile capire quali sono le richieste ricorrenti che non portano conversione perché frutto di query di ricerca lontane dall’intento commerciale della campagna stessa. Una volta individuate queste “keyword dannose” è possibile inserirle nell’elenco delle parole chiave a corrispondenza inversa. Analisi questa fattibile solo dopo un paio di settimane dall’inizio della campagna stessa.
Le parole chiave a corrispondenza inversa aiutano quindi a raggiungere i clienti più interessati, a ridurre i costi e ad aumentare il ritorno sull’investimento (ROI).
Non ti resta quindi che avventurarti nel magico mondo delle parole chiave a corrispondenza inversa 😉