Largo al retail digitale! Anche questo settore, nell’ottica di fidelizzare i clienti, sta cercando sempre più di integrare i vari canali di vendita. In che modo?

Carrefour Italia, per esempio, dà la possibilità ai consumatori di fare la spesa – con l’applicazione MyCarrefour – scansionando con lo smartphone i QR code dei prodotti da un’affissione.

Decisamente originale l’iniziativa di E-Mart , insegna discount coreana, che ha congegnato un palloncino dotato di wi-fi che, vagando per la città, consente di connettersi, scaricare coupon e, naturalmente, fare acquisti on line.

Oppure, come ha fatto C&A (catena di abbigliamento), mettere sulle grucce degli abiti in vendita il conteggio dei like di Facebook in tempo reale.

Questi sono solo alcuni esempi molto significativi e rappresentativi di come, con il retail digitale, questo settore non  voglia precludersi nessuna opportunità.

“La competizione sui prezzi tenderà a divenire meno importante, mentre crescerà l’importanza del fattori legati a mobilità e connettività. A livello di format avranno successo quelli che incorporeranno soluzioni mobile e che, come contromisura alla sola competizione di prezzo, offriranno esperienze positive di acquisto in negozio. Sul lato online, i siti dovranno essere sempre più sofisticati ed interattivi, con diverse soluzioni di pagamento e lo sviluppo di molteplici modalità di consegna.”

Del resto, non si può non considerare l’aumento vertiginoso delle fonti di informazione e della dinamica del processo di acquisto. Come afferma Antonio Besana, deputy general manager GFK Consumer Choices Italia, “Prima della decisione i consumatori valutano i prodotti tra 3 e 14 volte. La sfida per il futuro è essere omni-canali, ovvero dare la possibilità di comprare ovunque: dai negozi, al laptop, allo smartphone e tablet, al call center, in modo da soddisfare il cliente ovunque e con un approccio strategico coordinato”.

Si può immediatamente capire l’importanza dei cosiddetti nativi digitali, considerando che c’è una decisa propensione delle giovani generazioni a trascorrere più tempo nei punti vendita, che vivono come un momento di socializzazione: in Italia, il 76% dei 16-21 enni sono inclini ad aumentare il tempo destinato agli acquisti nei negozi tradizionali come attività sociale, mentre il 63% preferisce il format “click and mortar” ovvero aziende che vendono su internet ma che hanno anche un negozio.

Dipende, comunque, dalla complessità e dal costo del prodotto: l’online è preferibile per prodotti poco differenziati e sostituibili, mentre per quelli più tecnologici e complessi si preferisce una verifica “fisica”(e sensoriale) sul punto vendita.

Anche le dinamiche di utilizzo dello smartphone variano: nel 40% dei casi per comparare i prezzi o condividere con gli amici, e per il 36% per scattare foto ai prodotti. Lo smartphone viene reputato dai giovani come strumento sia dal quale attingere ulteriori informazioni che per arricchire l’esperienza nel negozio. Oltre, naturalmente, a fare network “social”, media sempre più assimilato ad una fonte di informazioni importante quanto le altre.

Nonostante l’evoluzione della specie umana e della tecnologia, la condivisione – come rassicurazione ed approvazione sociale – è una necessità sempre irrinunciabile.

Così va il digital.

Acquisti on-line: in arrivo il retail digitale. Ultima modifica: 2015-07-07T10:33:22+02:00 da Daniela Graziani