San Valentino è oggi la festa degli innamorati, ma come nasce questa ricorrenza?
San Valentino, patrono di Terni, degli innamorati e degli epilettici, nacque nel 176 d.C. a Interamma Nahars (antica Terni) e morì martire a Roma nel 273.
Convertito al Cristianesimo e ordinato Vescovo da San Feliciano di Foligno nel 197.
Giunto a Roma nel 270 su invito dell’oratore Cratone, per predicare il Vangelo e convertire i pagani, venne poi sollecitato dall’imperatore Claudio II il Gotico a sospendere la celebrazione religiosa e a rinnegare la propria fede, invito che però rifiutò di fare, ed anzi tentò di convertire l’imperatore al Cristianesimo.
L’imperatore Claudio II allora lo graziò dall’esecuzione capitale e lo affidò ad una nobile famiglia, ma in seguito Valentino venne nuovamente arrestato sotto l’impero Aureliano.
Dato che la popolarità di Valentino stava sempre più crescendo, i soldati romani lo catturarono e lo portarono fuori città per flagellarlo, con la paura che la popolazione potesse insorgere in sua difesa.
Valentino morì decapitato nel 273 per ordine dell’imperatore Aureliano.
San Valentino nasce a Terni nell’anno 176 circa.
Noto a tutti come patrono degli innamorati e dell’amore, fu vescovo e martire cristiano.
Intorno al V secolo la Chiesa cattolica, nello specifico Papa Gelasio I, cercò di metter fine ai Lupercali (rituali romani di origine antichissima, festeggiati il 15 febbraio, dedicati al dio Fauno Luperco e Giunone), il rito pagano per la fertilità con cui gli antichi romani omaggiavano Dio Lupercus (o Fauno) dandosi a pratiche di nudismo e festeggiamenti sfrenati, troppo eccessivi per la nuova morale cristiana.
Papa Gelasio I allora convertì questa festa di eccessi in una celebrazione dell’amore più puro, spostando la ricorrenza dal 15 febbraio ad un giorno prima, data che coincideva con il martirio del vescovo Valentino.
Vescovo Valentino era il vescovo di Interamna, quella che oggi conosciamo come Terni, che venne decapitato il 14 febbraio del 270 d.C.
Sin dal Medioevo, il culto religioso dedicato a San Valentino venne diffuso principalmente dai Benedettini, custodi della Basilica di Terni, che ne tramandarono immagini e gesta nei diversi monasteri italiani, sino a raggiungere Francia e Inghilterra: in tali Paesi sorse parallelamente la tradizione di un patronato sui fidanzati, dovuto a una coincidenza di calendario: la festa cade in un periodo dell’anno in cui la natura comincia a risvegliarsi dal letargo invernale.
Leggenda di San Valentino
Secondo una leggenda un giorno Valentino sentì litigare due fidanzati vicino al suo giardino, e, speranzoso di far riconciliare la coppia indirizzata al matrimonio e ad un’unione benedetta dai figli, regalò loro una rosa invitandoli a tenerla unita nelle loro mani, e magicamente gli innamorati si allontanarono riappacificati.
Quando la notizia si diffuse, gli abitanti della regione iniziarono ad andare in pellegrinaggio dal vescovo di Terni il 14 di ogni mese, giorno dedicato alle benedizioni (data poi ristretta solo a febbraio, giorno in cui il Santo morì).
Tra le tante leggende legate al Patrono degli innamorati, ne spicca un’altra: quella dell’Amore Sublime, che narra la storia di Sabino, un giovane centurione romano pagano, che, in nome del suo amore per Serapia, fanciulla di famiglia cristiana, si rivolse al vescovo Valentino per avvicinarsi alla religione cristiana e ricevere il battesimo.
Durante i preparativi delle nozze però Serapia si ammalò di tisi e Sabino supplicò Valentino di salvare la sua amata.
Valentino battezzò il giovane e unì i promessi sposi in matrimonio ma, nel levare le mani in alto per la benedizione, un sonno beatificante avvolse i due cuori per l’eternità.
Oggi giorno il 14 Febbraio rappresenta per alcuni solo un’inutile festa commerciale, per altri una fonte di stress, di apprensioni e aspettative… per tutti gli innamorati, un’occasione in più per riflettere, per mantenere viva la fiamma dell’amore.
Viva l’amore!