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Selfie Marketing

Ha investito la popolazione dell’intero globo terrestre ed è riuscito a contagiare anche chi, più di ogni altro, pensava di esserne completamente immune… non si tratta di una malattia infettiva ma bensì di una mania: quella del selfie.
La moda dell’autoscatto con il cellulare ha infatti colpito tutti, uomini, donne bambini e, anche se non per loro spontanea volontà, anche gli animali.

Ma siamo noi a farci un selfie o è il selfie a fare noi?

u200bEntrambe le alternative sono valide… più puntiamo la fotocamera verso di noi per scattarci foto e più le foto che scattiamo rappresentano u200bchi siamo, cosa vogliamo rappresentare e quali contesti contraddistinguono la nostra giornata.

Con ogni selfie che facciamo ci mettiamo in gioco, accettando di essere valutati dai nostri contatti e di rivedere anche la percezione che abbiamo di noi stessi.

Quindi non è solo il selfie a definire chi siamo. Vederci dall’esterno è un primo elemento. Ma l’effetto che genera la foto, una volta condivisa sui social, è ancora più potente.

In realtà anche in passato gli autoscatti ce li siamo sempre fatti. Il selfie si distingue dagli autoscatti proprio per la sua natura social. Si tratta propriamente di una foto di se stessi (in primo piano, allo specchio, ai piedi, in gruppo o davanti a un determinato contesto) che viene fatta per essere condivisa online.

Il gesto ha una sua ritualità precisa e consolidata: preparazione, scatti ravvicinati, controllo immediato del risultato, selezione, editing (più o meno impegnativo) e condivisione. Per poi seguire la discussione o comunque verificare l’effetto online.

Raramente si sceglie il primo scatto e quasi mai ci si limita ad una sola foto quando si scatta un selfie. Questo perché abbiamo la possibilità di controllare direttamente la nostra immagine che viene creata e condivisa.

I fattori che determinano il successo di un contenuto sono originalità, capacità di condividere a tutti gli effetti un’emozione, bellezza del soggetto e del contesto. Senza considerare che autenticità dello scatto e buona qualità della foto sono due elementi fondamentali.

 

I selfie non rappresentano solo narcisismo ed autocelebrazione. Sicuramente questi sono elementi importanti, così come la ricerca ed il continuo bisogno di essere riconosciuti e accettati all’interno del contesto sociale di riferimento. I selfie si sono velocemente affermati come un linguaggio espressivo di chi frequenta i Social Network, o per dirla come i media offline, di chi è 2.0. Da lì è partita la corsa di vip, artisti e politici ad autoaffermarsi due-punto-zero.

I selfie sono diventati uno strumento di narrazione, semplice e immediato, ma ricco di significato. In uno spazio di comunicazione sempre più frenetico e tecnologico, non è un caso che i selfie, così come gli sticker, le emoji, le gif animate, abbiamo una rilevanza sempre più importante. E’ una specie di ritorno alle origini, fatto di un linguaggio rappresentativo e di facile fruizione.

Naturalmente ad esser stati travolti da quella che senza troppi problemi può essere considerata come la più grande tendenza digitale mai accaduta prima sono anche i brand che, per l’appunto, hanno cominciato a sfruttare i selfie per creare delle vere e proprie campagne di marketing, anzi di selfie marketing e che hanno trovato nei social media il miglior mezzo di diffusione.

Una campagna di selfie marketing è in grado di attirare l’attenzione altrui e di diventare virale solo a patto che sussistano alcune condizioni, quali:

Si tratta della parte più psicologica del marketing. È risaputo che le immagini funzionano meglio di tante parole soprattutto quando l’obiettivo è fare breccia nelle nostre difese: questo è possibile perché esse vanno a toccare la parte emozionale e logica del nostro cervello. Attraverso le immagini è possibile comunicare le caratteristiche di un marchio, stimolando anche il coinvolgimento degli utenti.

Che aspettate quindi….date anche voi il via alla selfie mania!   

Selfie Marketing. Ultima modifica: 2015-07-15T09:05:04+02:00 da Ileana Somma
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