Apple, dopo quattro anni di lavoro, ha lanciato sul mercato la sua Sim. Per il momento solo in America e in Gran Bretagna. Il nuovo iPad Air 2 ha una sim card riprogrammabile, come anche l’iPad mini 3.
Apparentemente è una nano sim come quella del penultimo modello, ma quando si vuole cambiare operatore non c’è bisogno di cambiarla: in un touch(sullo schermo, ovviamente!) i dati necessari verranno caricati all’istante.
“La Apple Sim dà la flessibilità di scegliere tra una varietà di piani tariffari a breve termine degli operatori in Usa e Regno Unito direttamente dall’iPad”, si legge sull’Apple Store statunitense.
“In questo modo ogni volta che se ne ha bisogno si potrà scegliere il piano più adatto, senza impegni a lungo termine, e in viaggio si potrà anche scegliere un piano dato da un operatore locale per la durata del viaggio”.
Basta con lunghe ed estenuanti attese che creano un “vuoto esistenziale”, almeno se si decide di lasciare AT&T per Sprint o T-Mobile, o viceversa: sono questi i primi operatori che hanno aderito all’iniziativa negli Usa, ai quali va aggiunto EE nel Regno Unito.
Ma va aggiunto un altro importante vantaggio: una piattaforma mobile diventa ancora più mobile.
Per esempio, in caso di viaggio all’estero non esisteranno più costi di roaming e sarà possibile disporre di offerte personalizzate e molto più flessibili, come per esempio pacchetti di poche ore per situazioni particolari o abbonamenti temporanei con un altro operatore se quello abituale non copre a sufficienza la zona dove ci troviamo, anche se per breve tempo.
In pratica, l’utente potrà scegliere ed accedere immediatamente alle tariffe di tlc che preferisce.
E allora, addio Sim Card! In questo modo c’è abbastanza memoria per tutte le informazioni degli operatori, anche nel più piccolo dei telefonini.
Steve Jobs già anni fa aveva brevettato una Sim virtuale, che semplificherebbe ulteriormente la costruzione di smartphone e tablet, eliminando così l’unico slot che ancora rimane sui prodotti portatili di Apple (dove non è prevista una scheda Sd per memoria come sui telefoni Android e Windows Phone, e le batterie non sono rimovibili).
Indubbiamente anche design e processo produttivo godrebbero di grandi benefici ma ne conseguirebbe un indubbio vantaggio anche per gli operatori.
Che non dovrebbero affrontare i costi di produzione e distribuzione delle Sim Card e non sarebbero più costretti a fare lo slalom tra formati diversi.
Unica avvertenza: per il momento, non si ha certezza della compatibilità dell’Apple Sim con iPhone 6.