Smartphone e Depressione: la correlazione tra uso di smartphone e stato depressivo
Il modo con il quale viene utilizzato uno smartphone può dirla lunga sull’utilizzatore stesso: alcuni ricercatori americani affermano che è possibile sapere se un persona soffre di depressione, semplicemente analizzando il tempo che passa su uno smartphone; in questo senso smartphone e depressione sono strettamente correlati.
Come lo smartphone può aiutare una persona a restare in buona saluta grazie a delle applicazioni che monitorano l’attività fisica, oggi possiamo scoprire se una persona sta passando un periodo di depressione semplicemente analizzando l’utilizzo che fa dello smartphone.
Da una ricerca fatta dall’Università di Feinberg negli Stati Uniti su 40 persone dai 18 ai 59 anni per analizzare la correlazione tra smartphone e depressione emergono informazioni interessanti.
Dopo essere stati sottoposti ad un questionario sulla depressione, il risultato è stato che la metà di queste persone presentavano dei disturbi depressivi; durante le due settimane successive al questionario, è stata installata sui loro smartphone un’applicazione che proponeva a intervalli regolari delle domande e contemporaneamente registrava dei dati come il tempo di utilizzo dello smartphone o ancora i loro spostamenti utilizzando il GPS dell’apparecchio.
Il risultato, in via sintetica, è questo: più una persona utilizza lo smartphone maggiore sarà la probabilità che sviluppi i sintomi caratteristici di depressione.
Questa ricerca può far sorridere e far dire “io uso lo smartphone ma non sono depresso… non c’è correlazione tra smartphone e depressione”, ma i risultati sono confermati da altri studi tra i quali ne emerge uno svolto da un’equipe di ricercatori della Northwestern University di Chicago (USA).
Se i nostri smartphone possono oggi aiutarci a ritrovare la salute, possono anche predire, secondo questo studio, con l’86,5% di precisione, uno stato di depressione in via di sviluppo, semplicemente monitorando i sintomi a rischio: “gli individui depressi hanno la tendenza a cercare di annullare certi dei loro compiti quotidiani e il fatto di utilizzare il cellulare per andare su un’applicazione è una distrazione ideale per evitare i vincoli”, afferma David Mohr, autore principale dello studio citato dal The Daily Beast.